domenica 17 dicembre 2017

Fiori di Natale

© Nica_2017

Ci sono anime che camminano,
timide e silenziose, attorno a noi.
Non disturbano.
Non si lamentano.

Salutano cautamente,
per non essere centrate
dietro lo spigolo
di una porta tagliafuoco.


Poi trovano lo strumento
che media l’interno con l’esterno.
Diventano un rombo di tuono
quelle anima accondiscendenti.


Anche quelli tranquilli, a volte,
si ribellano… spaccano il mondo.
Sotto ai piedi, la terra vibra,
come pelle di tamburo.


Tra i fiori di natale, un terremoto.

Graffi

© Nica_2017

Suoni che graffiano, 
di piastrine che si accavallano.


Non si evitano. Si cercano. 
Lui è attirato.
Come il ferro dai magneti. 
Come l'uomo dalla terra.
Come il naso dai profumi.



Si allontana di soppiatto, 

ma subito rinasce 
la voglia di sentire, 
la voglia di scoprire 
e anche quella, forse, di soffrire. 



Con quei graffi a volte profondi e a volte meno, 

che tornano a sanguinare. 

Graffi che curiamo e sappiamo di saper superare.




Liberi.

domenica 17 settembre 2017

Casa

© Nica_2017


Le case sono tante milioni di milioni.
Sono di pietra, di legno, di paglia, di guscio. Si sfaldano con un soffio, con due o con tre. Meglio ancora stanno in piedi per sempre. Sono grandi, piccole o medie. Gialle, verdi, rosse o blu. Possono essere basse oppure avere cento piani e guardare il mondo dall'alto. Sono in montagna,al mare o in campagna. Nel deserto o in città, nella foresta o dietro a una roccia. Profumano di nuovo, di vita, di giochi, di cucina, di vecchio, di umido, di oriente, di salsedine, di arrosto. Sono pulite, senza aloni o sporche di terra e fango. Sono vissute o disabitate, o forse così crediamo noi.
Comunque l'unica casa vera è quella dove si vorrebbe essere sempre. È dove ci si sente sicuri. La mia casa è dove sei tu. La mia casa è il tuo abbraccio.

martedì 12 settembre 2017

A volte, pur perdendo, il gruppo vince!

© Sonia_2017



Credo che il gruppo abbia una forza fuori dal comune e durante le ultime 56 ore (ora più, ora meno) lo abbiamo consolidato.


Tutti mi dicevano, prima di partire per questo lungo (breve) viaggio, che il soggiorno in quel di Santa Maria sarebbe stato uno di quei momenti dove ci si "tira giù la pelle di dosso" un minuto sì e l'altro anche. Un week end fuori tempo in cui lo scopo sarebbe stato quello di litigare. 

Sono rientrato a casa oggi e il mio pensiero è quello che avevo esposto come risposta a chi ci aveva detto tutto questo. 

"Se lo scopo di questo seminario è quello di farci litigare, beh io ho già perso." 

Siamo partiti con un vantaggio tremendo e proprio grazie a questo vantaggio... abbiamo perso. E sono contento e orgoglioso di poter dire che abbiamo perso tutti insieme. 

Per fortuna. Ha perso tutta la classe,...
...ma allo stesso tempo ha vinto. 

Ha vinto grosso, il banco piange.

Ha vinto sui pregiudizi. Ha vinto sulla suddivisione dei compiti. Ha vinto Masterchef. Ha vinto sulla conoscenza. Ha vinto sulle emozioni e sulle esperienze. Ha vinto sulle condivisioni. Ha vinto sui singoli favorendo il gruppo. Ha vinto nella fratellanza e nel divertimento. Ha vinto contro streghe e contro i lupi. Ha vinto mezza bottiglia di Limoncé e due fette di salame. Ha vinto sui colpi di testa. Ha vinto sugli sbalzi di pressione. Ha vinto sugli ospiti a otto zampe. Ha vinto sulle paure e sui timori. Ha vinto su chi non voleva mettersi in gioco. Ha vinto quattordici melanzane. Ha vinto mille canzoni. Ha vinto il sole, perché ognuno ha il tempo che si merita. Ha vinto stories e post. Ha vinto fotografie. Ha vinto sulla stanchezza. Ha vinto sulla golosità. Ha vinto uno spirito che non si era mai visto prima. Ha vinto il rispetto, la pazienza e la lealtà. Ha vinto sui regali e sui desideri. Ha vinto sulla gravità, sul fango e sugli autolavaggi, Ha vinto sui ritmi uguali o diversi. Ha vinto sulle vertigini. Ha vinto sui pesi piuma e sui pesi massimi. Ha vinto la stima, tanta, e la schiettezza. Ha vinto sulla voce spezzata dai singhiozzi. Ha vinto sulle lacrime. Ha vinto sulle asticelle, quelle alte, che ci poniamo da sempre. Ha vinto sulle critiche e ha vinto sulla caparbietà. Ha vinto sulla testardaggine. Ha vinto sulla durezza delle espressioni. Ha vinto su una persiana che si smantella da sola. Ha vinto su una manche di bandiera. Ha vinto sulla messa a fuoco e sul conto alla rovescia.

Ha vinto e continuerà a vincere, anche quando gli ostacoli saranno più alti di un muretto in cima a una torre residenziale. Vincerà, alla faccia di chi non ci credeva. 

È stato faticoso e impegnativo. Ma la strada ora (ma a dire la verità lo era già) è in discesa. E sono fiero di poterla dividere con persone così in gamba. Sappiamo di poter contare su pilastri stabili, che con noi condividono tanto.


mercoledì 9 agosto 2017

Controllo l'ombrellone...

© De Biasio Progetti


Buongiorno, sono Romano - di nome, non di fatto - e da ore, con il cappello abbassato sul filo degli occhi, sono seduto qui, su una sedia di tela. Davanti a me c'è un mare di acqua e sale, di sabbia grossa (come quella per far la malta) e di gente. Mari che si mescolano e non sempre si fanno conoscere.
Tre mari che una volta apprezzavo. Adesso non so. Mi girano quando mi guardano, mi scotto con 'sta sabbia di mezzogiorno, faccio il muso lungo quando il costume è umido.
Per ora controllo l'ombrellone. Aperto.

Mi piacerebbe essere a casa, spiaccicato sulla mia poltrona, a fare proprio quello che sto facendo qui, nulla,... invece sono seduto su questa sedia di tela e controllo l'ombrellone. 
Vorrei andarmene via, ma come dice la sirena spiaggiata, che all'uscita dal mare stento a riconoscere, devo aspettare l'ora buona. Quella in cui arrivano i figli. Quella è l'ora di andare, ma ora devo stare ad aspettare e allora... controllo l'ombrellone. Manca un po' di ghiaietto alla base; ne metto un po' qui, e anche un po' qui. 
L'unico modo per farmi uscire dal mio mondo è puntarmi una magnum, caricata ad acqua, alla tempia. Mi fa sorridere. Rido. Rido di gusto. Alla calibro quarantaquattro rispondo con trentadue denti e intanto... controllo l'ombrellone. Schiaccio la ghiaia con il sandalo di pelle, lo giro e lo rigiro, l'ombrellone. 
Andrei da solo a casa, lo ripeto mille volte e mille ancora. Ogni volta accompagno queste mie parole con le mani, che si appoggiano ai braccioli della sedia di tela, con l'intenzione di spingermi via. Andrei da solo, ma controllo l'ombrellone.
Andrei, ma a quanto pare non posso.
Sembra che quel bastardo tedesco che ha deciso di assediare la mia testa, non me lo permetta. 
Allora rimango qui, seduto sulla sedia di tela di fronte ai tre mari che non sopporto più. Rimango qui con il cappello abbassato sul filo degli occhi, con una magnum puntata alla tempia, aspettando l'ora buona e... 
controllo l'ombrellone.
Stringo il laccetto.
Chiuso.

domenica 25 giugno 2017

Il Nord

© Pixabay.com

Non devi usare giochi di prestigio
per attirare l'attenzione su di te;
vestiti particolari non servono
per farti guardare.

Tutto di te mi attrae.

Io sono l'ago di una bussola impazzita,
che trova pace solo con te,

che sei il mio Nord, al fianco.

martedì 13 giugno 2017

Spighe

Le spighe ballano,
coordinate fino al midollo,
sulla melodia del vento.

Le stelle brillano
di fronte ad una luna
che splende dietro
ad un sole stanco.

Noi due, distesi ad ascoltare
il riempirsi e lo svuotarsi
del cuore, senza dover
dire una parola.

giovedì 8 giugno 2017

Orco specchio

© Pao_2017

Le montagne affondano
i fianchi nel tuo ventre, lago.

Lago specchio di superficie.
Lago riflesso dell'anima.

E lui,... Lui, di pancia,
affonda le sue dita forti
nei suoi fianchi stanchi.

Lui. Lui ha bisogno di affetto.
Lo ha detto,...
Ma come si fa a voler bene
all'orco cattivo, anche se
ha il cuore buono?

Orco specchio di superficie.
Cuore riflesso dell'anima.

giovedì 1 giugno 2017

Per te...

© Nica_2017


Con un rossetto color porpora
mi faccio bella perché...


voglio essere elegante

per accogliere il cuore
degli altri mentre batte
sotto esili colpi ritmati.


Con un rossetto color porpora

mi faccio bella perché...


la musica è più chic di mille parole.

E io voglio essere specchio
alle vibrazioni che percepisco.
Anche loro sono belle, molto.


Con un rossetto color porpora


mi faccio bella per te. 

Per te.