martedì 16 dicembre 2014

No. 10: Ti lascio una canzone...

La rubrica è ferma da un po’,… oggi si presenta l’occasione per farla ripartire, e magari, chissà, di darle una certa continuità.

Vi lascio un’altra canzone, un'altra perla da aggiungere alla nostra collana. 

Una di quelle, che si presentano all’improvviso, grazie alle scelte effettuate dalla modalità “shuffle” del mio iTunes, e che poi ti scombussolano. 

Una di quelle che, nonostante ne conoscessi soltanto i due interpreti (gli immensi Pierangelo Bertoli e Fabio Concato: due corpi, due colori, due timbri, due stili, due artisti complementari) e poco il testo, una volta arrivata al mio orecchio lo ha colpito in modo con estrema dolcezza fino a far male. 

A colpirmi non è stato solo l’arrangiamento musicale (leggero e essenziale, che arriva dritto al punto), bensì il gioco di parole (decisamente non voluto) che si presenta nel ritornello: “Chiama Piano”, che ad un orecchio attento alla segmentazione del verso, ha la forza di presentarsi anche sotto le sembianze di “Chi ama Piano”!

Nasce qui la mia interpretazione, che forse non si avvicina neanche lontanamente alle intenzioni di chi l'ha scritta e cantata. È un'interpretazione che però mi piace, così ho deciso di scrivere queste poche righe. 

Penso che le notizie, arrivate via etere della folle situazione che si è presentata agli occhi di chi ieri, sorseggiava un caffè, tranquillamente seduto ai tavoli del Lindt Cafè di Sydney, per poi ritrovarsi scaraventato in una situazione che nemmeno ai più acerrimi nemici si vorrebbe augurare, abbiano ulteriormente contribuito in modo importante a questa interpretazione. 

In questo mondo sempre più cinico e crudele, serve amore. E basta anche amare piano, perché a volte è l’azione più forte che si possa fare. 

Quando il giorno resta fermo e decidi di volareQuando certa d'aver vinto sulla nube di velenoE il tuo cielo già dipinto di un crescente arcobaleno.

È proprio qui che sentimenti dell'amicizia, dell'amore e degli affetti hanno l’immenso potere di annullare le distanze… e perché no anche il dolore e la sofferenza. 

Forse si riesce ad annullare anche la morte, anche lei fa un po' meno paura.


Anche nel loro cielo, ritornerà a splendere l'arcobaleno.





Chiama Piano, interpretato da Pierangelo Bertoli e Fabio Concato (con il quale duetta anche nel brano Acqua Limpida), è contenuto nello studio-album Oracoli, pubblicato nel 1990 dalla Dischi Ricordi. Tutti i brani sono stati composti a quattro mani con Luca Bonaffini, ad eccezione di Sabato, composto con la collaborazione di Enrico Carrelli. Tra i brani più intensi e emozionanti, si ricordano Se potesse bastare e Dal vero, una sintetica canzone d’amore.