Questa poesia nasce in un momento particolare della mia vita, in effetti è stata composta dopo un tragico incontro con la vecchia signora, che in realtà non ha toccato direttamente il sottoscritto, ma che in quel momento mi ha fatto pensare, al perché?, al chi?.
Con che criterio si decide chi deve lasciare il mondo? E chi è a decidere? Beh alle domande che mi sono fatto, purtroppo sono riuscito a dare come unica risposta la poesia pubblicata qui sotto,...
Il Signore delle scommesse
Quanto è ingiusta la morte?
Bisognerebbe chiederlo direttamente a lei,
stupenda, mai stanca e senza ritegno. Con
il cappotto scuro e consumato dal tanto lavoro
e con il filo della lama sempre rifatto.
Oppure si potrebbe provare a chiedere a quell'altro,
sempre che esista qualcun'altro lassù,
nei cieli tra cori e soli di tromba.
Se c'è, sicuramente si diverte, lui,
a far scommesse e a giocare d'azzardo,
come fosse in un enorme ippodromo, sulla gente
che resiste, ma anche su quella che si lascia cadere
oramai inerte, sotto le forbici che tranciano
il precario filamento della vita.
Chi decide quale anima deve partire?
Lui o lei? Che importa, una volta fatta la scelta
non si torna più indietro. Rimane, per certi versi,
solo la speranza di non essere il cavallo vincente.
Ho deciso di renderla "pubblica" solo in un secondo momento, e più precisamente alla scomparsa di Steve Lee, il cantante dei Gotthard.
Un caso, ma non così tanto, e vi spiego anche il perché: sembrava che fosse riuscito, qualche mese prima, a sfuggire alla sorte, sembrava avesse rotto quel circolo di scommesse,... lui, in quel momento ha dimostrato di non essere il cavallo vincente.
Purtroppo però quando "qualcuno" decide che la nostra ora è scoccata, non ci resta che sperare!
Arrivederci, Steve!