giovedì 29 settembre 2016

Lì a ricordare

© Nica_2016

Appare più scura la notte, le stelle non
Rischiarano la volta. Questa volta.
Ricevo la notizia e mi sento al buio.
Identica sensazione dei tuoi coinquilini.
Vedrai con le mani, con le orecchie 
E con l'anima. Da oggi e per sempre.
Dispiace passare dalla prima a sinistra
E non trovare più niente. Un'altra volta.
Ricorderò con affetto la prima 
Chiacchierata. Diventasti quasi 
Il mio nonno. Stesso nome. Stesso
Anno di nascita. Ora ci hai lasciati
Lì, a ricordare bei momenti.
Di cuore, saluti a te. E abbraccia il tuo
Omonimo, stretto, da parte mia. 


venerdì 15 luglio 2016

Narici

Oggi ho viaggiato grazie alle loro narici esperte.

Sono stato in una panetteria di Tripoli, in una conigliera del Mendrisiotto, ho raccolto erbe aromatiche in un orto delle Mondacce e infine mi son riposato sotto i maestosi pini dell'Elba, ammazzando un caffè con del nocino che ha appena finito la quarantena.

La pace dei sensi.

© Nica_2016


La pace... chissà se qualcuno sa, la pace, che odore ha?

giovedì 7 aprile 2016

Venerdì Santo

© Nica_2016

Sono passate le sette, da poco.
Più mi avvicino a casa 
e le ombre delle montagne 
si fanno più scure 
negli specchietti retrovisori. 

Sarà un processo sempre più lento,
che si velocizzerà da ottobre via.

Il mio rombo sembra forte 
nella pace di campane attonite.

Si fa sera 
e l'aria è leggermente più frizzante, 
ma è bello lasciarla scivolare 
sulle guance come una carezza.


Ancora di più sentire i profumi 
solleticare le narici. 
Quello del pane, 
quello di una grigliata, 
quello dei fiori, 
quello che annuncia la tua morte, 
oh Signore, 
che proclama la tua resurrezione.

martedì 9 febbraio 2016

Di ritorno...

© Nica_2016

Oggi, sei tornato gattone leopardato. Ti avevo visto in foto.

Qualcuno deve averti notato, fuori sul terrazzone, e per simpatia ti ha aperto una porta, o una finestra,… forse ti sei arrangiato da solo.

Sta di fatto che oggi sei tornato. Proprio oggi.

Non sei il gatto della casa, non sei il nostro gatto, non sei neanche il suo gatto, ma sai… ti avevo visto in alcune immagini salvate qua e là su un hard-disc. Avevo visto che era con lei che ti piaceva giocare, in modo affettuoso e allegro. Beh oggi, come se sapessi quale dolore si sta portando a letto, sei tornato.

Dopo aver fatto un giro per il corridoio principale e per le altre mille sale, dove eri solito scorrazzare quando passavi a trovarli, ti sei spostato lungo un altro corridoio e davanti alla sua porta, quasi rassegnato, ti sei lasciato cadere. Ho letto un po’ su di voi, piccoli felini. Mi ricordavo che voi gatti non siete solo gatti, ma anche simboli e creature con caratteristiche forti.

Devo dire la verità, voi, non mi piacete molto, ma questo è un altro discorso.

Pare che soprattutto voi gatti, nei luoghi comuni e nella tradizione popolare, siate degli animali empatici. Allora sfrutta le tue capacità sensitive, tra le quali hai quella di captare le energie negative dell’ambiente. Catalizzale su di te come sai fare, e lascia scorrere su di lei il tuo potere terapeutico. Falla stare meglio.

Anche tu, come quel piccolo fiore di carta che ho silenziosamente appoggiato sul suo comodino, puoi fare qualcosina per aiutarla. Se non per guarirla, almeno per farle sentire un po’ di affetto.

Pare anche che i gatti come te, conoscano istintivamente i segreti del benessere e dell’armonia, così almeno credevano i monaci zen, convinti che voi foste in grado di “mostrare la via”.


Non so esattamente quale delle tante vie sia qui intesa… ma tu, gattone, la conosci. Indicagliela, ora che sei tornato, se la merita senza soffrire troppo.