lunedì 18 giugno 2012

No. 1: Ti lascio una canzone...

… che mi ha dato una possibilità più unica che rara.
Tutto cominciò nel gennaio 2010. Il mio primo curricolo universitario era quasi giunto alla frutta. L'ultimo ostacolo, che mi separava dal tanto agognato pezzo di carta era il lavoro di Bachelor. Su cosa avrei potuto scriverlo? Le idee erano molte e piuttosto confuse.
Avendo seguito, durante il semestre precedente, un seminario estremamente interessante sulla musica da film, decisi che in qualche modo avrei potuto far rientrare questa tematica nel mio lavoro finale. Quel corso aveva, a mio modesto parere e in modo piuttosto sacrilego, tralasciato (chissà poi per quale motivo) uno dei grandi della musica da film europea e mondiale: Ennio Morricone. E allora perché non rendere omaggio al Maestro?
Detto e fatto… o almeno parzialmente, e adesso vi spiego perché!
La proposta di analizzare la "Trilogia del Dollaro" (Per un pugno di dollari - 1964 / Per qualche dollaro in più - 1965 Il Buono, il Brutto e il Cattivo - 1966) diretta da Sergio Leone e musicata da Ennio Morricone, era piaciuta persino al professore che avrebbe curato la stesura del lavoro. L'obbiettivo era piuttosto ambizioso, ma estremamente avvincente: mettere in relazione gli stati d'animo dei protagonisti del film con le scelte musicali (in particolare legate all'istrumentazione) effettuate dal compositore romano. Fin qui tutto bene direte voi… fin qui tutto bene confermo io!
Cominciarono così le ricerche:
  1. Film --> trovati
  2. Libri, articoli --> trovati
  3. CD con la colonna sonora --> trovati
  4. Partiture delle colonne sonore --> Accidenti, mancano le partiture!
Dopo aver contattato alcune case editrici, alcune orchestre specializzate nella realizzare colonne sonore e alcuni autori le partiture non erano ancora saltate fuori. Senza partiture non si può lavorare. Fortunatamente nel mail di risposta (a dire il vero alquanto maleducata) di uno degli autori di un'importante studio sulla musica da film, si poteva trovare l'indirizzo del maestro. E allora che fare? L'ultima ratio è scrivere una lettera, nella quale spiego le mie intenzioni, direttamente a Morricone.
Con le poste italiane si sa, un po' di tempo bisogna ipotecarlo, e nell'attesa di una risposta io e la Lollo decidemmo di andare in vacanza.
Ed è proprio a Karpathos, ridente isoletta greca, in un pomeriggio afoso, che accadde ciò che voglio ricordare con questo posto. Lollo ed io siamo intenti a giocare, quando il mio natel comincia a squillare. Un numero di telefono che non conosco e che già avevo trovato il giorno prima nel registro delle chiamate perse. Un numero italiano. Devo rispondere. Probabilmente è qualche allievo dell'accademia "5 Valli" che ha bisogno di qualche informazione. Risposi.
- Pronto, Trosi!
Nel momento in cui sentii la voce dall'altro capo del telefono avrei voluto essere la Lollo per poter vedere la mia faccia: occhi sgranati e bocca aperta, che minimo minimo toccava le ginocchia.
- Signor Trosi, sono Ennio Morricone, la ringrazio per la lettera e per l'interesse, ma purtroppo non ho intenzione di diffondere le partiture dei film che ha citato. Le auguro buona fortuna, arrivederci!
Morale della favola:  dover cercare materiale per cambiare il tema del lavoro ed essere comunque motivati (e soddisfatti) di quello che si è fatto costa un bel po' di fatica… avere l'onore di parlare al telefono con uno dei più grandi compositori di colonne sonore al mondo, beh, non ha prezzo.


Il Buono, il Brutto e il Cattivo è un film di Sergio Leone, è l'atto conclusivo della cosiddetta "Trilogia del Dollaro", che vede tra i protagonisti Clint Eastwood, Eli Wallach e Lee Van Cleef. La colonna sonora fu realizzata da Ennio Morricone, compositore italiano nato a Roma nel 1928. Tra gli elementi caratteristici di questa colonna sonora si possono contare spari, fischi, e jodel (oltre ad un utilizzo sapiente e innovativo dell'armonica a bocca e della chitarra) che contribuiscono a ricreare l'atmosfera western del film. Illeitmotiv della colonna sonora è rappresentato dalla famosissima melodia composta da due note, che ricorda l'ululato di un coyote. Questa melodia viene sfruttata per caratterizzare i tre personaggi principali: il Buono (flauto), il Brutto (voce umana), il Cattivo (arghilofono).

mercoledì 13 giugno 2012

A Paolo

Bellinzona, 13 giugno 2012

Caro zio Paolo,

al so che a t'ho mai scrivü una lètera, ma adess sun dré a fall. E probabilment te sa domandaré "Perché?". Perché a pensi che l'è un bel modo per bütà föra un po' da quela tristezza che g'ho denta, perché l'è un modo per condiviid con i altri quel che prövi. A l'è mia un granché, ma a g'ho metü sés més, da quando la mama la m'ha ciamaa quela sira a metà dicembro, per scrivala. G'ho metü insci tanto, perché ogni volta che ma sa meti setaa giò davanti al computer, prunt per comincià, a ma sa rendi cünt che l'è dificil. Ogni volta: intant che scrivi a piangi, e intant che piangi a scrivi! L'è staja düra, ma pensi che questa prima pagina, la m'ha fai ben (e forse la sarà mia neanche l'ültima). L'è mia stai facil, ma a vaar la pena da fall, perché se sa riéss a sfogass, pö a sa sta un po' mei. E pö sun sicür che, in un mo(n)do o in da l'altro, te riüsaree a legiala.

Següta a tornam in ment quando te vegnivi a trovaac, senza dii nient. Te sonavat al campanell o te saltavat via al cancell e ta trovavum davanti ala porta. Ogni volta che te rivavi l'era una sorpresa.
Insci come te rivavi a trovaac, però, te se nai via. In svelt, trop in svelt. Senza dii nient. Propi 'dèss che seri dre a imparaa a cognosat. Propi 'dèss che vedevi in dal me Zio, anche se a l'era lontan, quaicoss püsée che un zio. Propi 'dèss che gh'evi tanti ropp da cüntat sü, e magari anche ti te ga n'evi.

Da dicembro a ma capita ammo' da incontrat, in sögn. Püsée spèss da prima, püsée spèss da quanto ta incontravi dal viif. Pürtropp l'è mia la stésa roba, a podi mia brasciàt sü, podi mia stringiat la man, podi mia sentì al t'ho profüm. Gh'è comunque la picola sodisfazion da podee (ri)vedet. Ogni tant a riési anche a sentii la to voos. E parlum. Te disi sempro di bei ropp.

A gh'è sempro un quaicoss che, senza dövée cercaal, a ma ricorda al to suris. Un tòc da formàgg, una parola, una foto o una canzon. Forse i canzon, insema al formàgg, i'è quei che funziona mei. Ho ricominciaa a scoltà i Pink Floyd, con un altro para da orécc. Ogni volta che a senti una so canzon te ma vegni in ment, e l'è bell! Avresi sempro vörü domandat quale l'è la to preferida. Forse 'Shine on you Crazy Diamond', vist che ta l'ha sonada per salüdat. O forse amo' 'High Hopes', al so mia, ma sun sicür che questa l'è vüna di me, perché  la grande speranza, mi a ga l'ho. Quela speranza che ma fa pensaa che un dì a sa rivedrem, so mia dove, so mia quando. E quel dì podrò finalment domant questo e tanti altri ropp.

Intant che 'l speci, a ta porti con mi nala testa e nel cör.
Ta vöri ben, avresi vörü dital (amo') tanti volt!

Nica

martedì 12 giugno 2012

Ti lascio una canzone...

… sarà una serie di post. Una di quelle serie che sai quando comincia, ma non sai mai quando finisce. È una serie di post amarcord, una di quelle che verrà farcita con molte canzoni di genere, epoca, autore diversi; ma che avranno come fattore comune, quello di avere il merito di ricordarmi un avvenimento importante e particolare, che in qualche modo ha segnato la mia esistenza.
Questa serie di post, quindi creerà una sorta di colonna sonora, capace di descrivere persone, avvenimenti, situazioni, aneddoti.
E allora, così tanto per rompere il ghiaccio, vi presento la canzone che ha dato il nome a questa serie.


Ti lascio una canzone. Brano scritto e composto da Gino Paoli in collaborazione con Beppe Vessicchio nel 1985, e inserito come 15esima traccia nell'album live Insieme, registrato con la partecipazione di Ornella Vanoni.
"Ti lascio una canzone per coprirti se avrai freddo, ti lascio una canzone da mangiare se avrai fame, ti lascio una canzone da bere se avrai sete ti lascio una canzone da cantare…. Una canzone che tu potrai cantare a chi…, a chi tu amerai dopo di me…. Ti lascio una canzone da indossare sopra il cuore, ti lascio una canzone da sognare quando hai sonno, ti lascio una canzone per farti compagnia, ti lascio una canzone da cantare…. Una canzone che tu potrai cantare a chi…, a chi tu amerai dopo di me…; a chi non amerai senza di me"…