Finiscono i secondi, i minuti, le ore, i giorni, i mesi, gli anni. Passano le stagioni.
Arriva il giorno nel quale la pelle, anche la più vellutata e morbida viene segnata dalle rughe. Dove anche il capello più forte diventa bianco e dove quello più debole lascia spazio a una piazza. Il giorno in cui anche i sogni si avverano e non sono più sogni. Dove anche i fiori più belli appassiscono, dove gli alberi cambiano coiffure. Il giorno in cui persino le pietre più dure si lasciano scolpire dai fiumi che le accarezzano.
Anche le strade che calpestiamo cambiano, o a volte a cambiare sono solo le scarpe.
Prima o poi il bicchiere si svuota, la candela si scioglie, le nuvole di un temporale si dissipano, il sole ritorna a splendere, la colonna di macchine finisce, la batteria si scarica, la lacrima si asciuga, si canta una bella canzone, si volta la pagina,...
Prima o poi, anche l'uomo muore.
Niente è per sempre.
Ma...
… i sorrisi rimangono impressi nel cuore. I ricordi, gli sguardi, i profumi e le amicizie, tutti, non invecchiano. Il sapersi conoscere e riconoscere. Sapere di poter contare sull'altro e… soprattutto che qualsiasi cosa succeda, l'altro, lo si può trovare sempre dalla stessa parte.
Beh, per me questo è tutto e… tutto è per sempre.
Sempre e per sempreè il singolo scelto da Francesco De Gregori per presentare il disco Amore nel pomeriggio, pubblicato nel 2001. Questo album, nel quale compaiono arrangiamenti di collaboratori illustri (Franco Battiato e Nicola Piovani), è vincitore della Targa Tenco quale miglior opera dell'anno.
Dev'essere perché l'attesa della felicità è essa stessa felicità, che quelle quattro notti, segnalibro tra le pagine della partenza e del ritorno: sembrano infiniti baci, tra un sorriso e l'altro; sono come il profumo del bucato appena fatto, tra il citofono e il cielo; sono come, tra le labbra e i denti, quei cioccolatini che sanno di mare.
Ed è proprio in queste sere, che ti prende la voglia di abbracciarlo stretto, quel maledetto cuscino. Un abbraccio che non è mai forte abbastanza. Rimane incatenato al letto, senza saper colmare la distanza che c'è, ma alimenta il pensiero di lei.
Bella dallo sguardo morbido e azzurro, nella mia testa e in questa stanza.