martedì 18 ottobre 2011

Barenboim plays Schubert

Ich bin kein ängstlicher Mensch! Und außerdem ist Musik für mich keine Arbeit. Sie nimmt mir keine Kraft weg, Musik gibt mir Kraft.
La musica gli dà energia,... e Daniel Barenboim lo ha dimostrato!
Il Maestro, quasi settantenne, si è presentato puntuale, in un semplice e modesto completo nero, davanti al folto pubblico bavarese.Poche le sedie vuote in una sala, quella della Philharmonie al Gasteig di Monaco, a dir poco stupenda e gremita in quasi ogni ordine di posto (circa 2000 le persone presenti sui 2387 posti totali). Quattromila occhi e duemila cuori erano pronti a lasciarsi trasportare dalla splendida musica. L'intenso programma presentato dal pianista prevedeva le opere di Franz Schubert,  compositore romantico nato a Vienna nel 1797 e morto nel 1828. Nell'ordine: Vier Impromptus D.935 op.142 // Sonata per Pianoforte in La maggiore D.959 op. postuma.
Un maestro, due ore di concerto, cinque brani, dieci dita che corrono su ottantotto tasti, qualche milione di note e miliardi di emozioni; il tutto sfociato in un applauso scrosciante.
Daniel Barenboim non ha tradito le aspettative di chi attentamente lo ascoltava. Da un punto di vista tecnico e musicale è risultato perfetto ed è riuscito a catturare il pubblico. Grazie alla grinta e alla leggiadria di un ventenne ha affrontato i difficili passaggi (quasi virtuosistici) delle composizioni di Schubert tanto da farli sembrare semplici. Con un'attenzione minuziosa ha saputo riprodurre gli effetti di una dinamica sempre in movimento, ottimamente supportata dalla splendida  acustica della sala. Nonostante ciò, la cosa che ha dell'eccezionale (e che più colpisce) è la capacità di Daniel Barenboim di trasmettere l'energia che riceve dalla musica con la musica stessa, e probabilmente tutte le persone presenti al concerto, se ne sono accorte. Il Maestro, grazie alla sua interpretazione, trasmette energia e passione. Riesce a trasmetterle lasciando sfogare le dita sui tasti bianchi e neri del pianoforte, ma anche (e soprattutto) suonando con il cuore. E questo si sa, per un musicista (e per il suo pubblico) è fondamentale!

sabato 1 ottobre 2011

110... Pomeriggio da dimenticare.

Premessa: siccome i protagonisti di questa storia sono tutt'ora attivi nel panorama bavarese e il racconto è tratto da una storia vera, per questioni di privacy si è deciso di abbreviare i loro nomi (citando solo l'iniziale).
È fortemente sconsigliata la lettura di questo post a chi ha problemi cardiaci, donne incinte e bambini.
I contenuti potrebbero urtare la sensibilità del singolo.
Correva l'anno del signore,...  No, così è troppo cavalleresca...
Era una notte buia e tempestosa,... Vabbeh dai non esageriamo...
In un tranquillo pomeriggio bavarese,... oh così va meglio, molto meglio...
In un tranquillo pomeriggio bavarese, il nostro N. si trovava davanti al portone di casa, dopo essere andato a fare la spesa in città. Il suo obiettivo è abbastanza chiaro: entrare in casa, depositare gli acquisti e (in modo più o meno rapido) ripartire verso la Chinesische-Turm, dove ad aspettarlo c'erano i suoi due amici C. e S.
Erano circa le tredici quando N. ha inserito la chiave nella toppa della porta. Con estrema sorpresa però si rese conto che la sua coinquilina G. ha lasciato la chiave nella porta. Di solito è normale, G. la lascia fuori a metà così che N. quando ritorna a casa, può entrare tranquillamente.
Questa volta però la cosa era diversa,... la chiave di N. non riusciva a girare, N. decise così di suonare il campanello: tre suoni corti, il segnale che di solito fa aprire la porta. Nessuna risposta,...  Altro tentativo,... tre suoni corti,... nessuna risposta.
Il nostro N. non si perse d'animo, tolse il suo natel dalla tasca e compose il numero di G.. Si sente il telefono squillare,... ma... nessuna risposta. Sarà sotto la doccia? Starà ascoltando musica a manetta? nessuna idea... N. continuò a suonare il campanello e a telefonane,...
Sono passati oramai una sessantina minuti dalla prima volta. Gli venne un'idea. N. fece il giro della casa, e sbirciò dalla finestra del balcone di G. Non c'era niente di particolare, tranne un piccolo dettaglio: una mano immobile sul letto.
N. telefona di nuovo, per vedere se c'è una reazione... niente.Corre di fronte a casa e suona il campanello, di nuovo, poi ritorna alla finestra, niente, non si è mosso niente.
Doveva essere successo qualcosa...
Il panico cominciò ad attraversare le vene del nostro giovane, che non sapeva più cosa fare,... deciso a trovare una soluzione, N. suonò il campanello del vicino di casa. Il signor J. aprì subito. N. che si esprimeva balbettando dalla paura,spiegò la situazione.
N.: "Was soll ich tun?"
J.: "Einfach, du musst die Polizei anrufen!"
E fu così, che, dopo una breve telefonata al 110 - Polizei Notruf, arrivò la cavalleria in soccorso: una volante della polizia, un'autoambulanza e un camion dei pompieri. Come in un film di Alfred Hitchock, o meglio come in un episodio del "Commissario Rex", hanno fatto irruzione in casa, in un attimo erano dentro... sono passati dalla finestra. Dall'interno hanno aperto la porta e sono entrati. Il poliziotto ha chiamato a gran voce G. che però non dato segni di vita. Dopo alcuni minuti l'agente, deciso, cominciò a scuoterla un po', e G. finalmente aprì gli occhi e spaventata, chiese cosa ci facesse la polizia e tutta quella gente a casa sua,...
Stava solo dormendo...
Per fortuna la situazione si è conclusa bene, abbiamo lasciato i nostri dati al poliziotto e siamo rientrati in casa,... la normalità era finalmente tornata... ma lo spavento è stato enorme.