martedì 9 febbraio 2016

Di ritorno...

© Nica_2016

Oggi, sei tornato gattone leopardato. Ti avevo visto in foto.

Qualcuno deve averti notato, fuori sul terrazzone, e per simpatia ti ha aperto una porta, o una finestra,… forse ti sei arrangiato da solo.

Sta di fatto che oggi sei tornato. Proprio oggi.

Non sei il gatto della casa, non sei il nostro gatto, non sei neanche il suo gatto, ma sai… ti avevo visto in alcune immagini salvate qua e là su un hard-disc. Avevo visto che era con lei che ti piaceva giocare, in modo affettuoso e allegro. Beh oggi, come se sapessi quale dolore si sta portando a letto, sei tornato.

Dopo aver fatto un giro per il corridoio principale e per le altre mille sale, dove eri solito scorrazzare quando passavi a trovarli, ti sei spostato lungo un altro corridoio e davanti alla sua porta, quasi rassegnato, ti sei lasciato cadere. Ho letto un po’ su di voi, piccoli felini. Mi ricordavo che voi gatti non siete solo gatti, ma anche simboli e creature con caratteristiche forti.

Devo dire la verità, voi, non mi piacete molto, ma questo è un altro discorso.

Pare che soprattutto voi gatti, nei luoghi comuni e nella tradizione popolare, siate degli animali empatici. Allora sfrutta le tue capacità sensitive, tra le quali hai quella di captare le energie negative dell’ambiente. Catalizzale su di te come sai fare, e lascia scorrere su di lei il tuo potere terapeutico. Falla stare meglio.

Anche tu, come quel piccolo fiore di carta che ho silenziosamente appoggiato sul suo comodino, puoi fare qualcosina per aiutarla. Se non per guarirla, almeno per farle sentire un po’ di affetto.

Pare anche che i gatti come te, conoscano istintivamente i segreti del benessere e dell’armonia, così almeno credevano i monaci zen, convinti che voi foste in grado di “mostrare la via”.


Non so esattamente quale delle tante vie sia qui intesa… ma tu, gattone, la conosci. Indicagliela, ora che sei tornato, se la merita senza soffrire troppo.