© Nica_2016 |
Oggi, sei
tornato gattone leopardato. Ti avevo visto in foto.
Qualcuno
deve averti notato, fuori sul terrazzone, e per simpatia ti ha aperto
una porta, o una finestra,… forse ti sei arrangiato da solo.
Sta di fatto
che oggi sei tornato. Proprio oggi.
Non sei il
gatto della casa, non sei il nostro gatto, non sei neanche il suo
gatto, ma sai… ti avevo visto in alcune immagini salvate qua e là su un hard-disc.
Avevo visto che era con lei che ti piaceva giocare, in modo affettuoso
e allegro. Beh oggi, come se sapessi quale dolore si sta portando a
letto, sei tornato.
Dopo aver
fatto un giro per il corridoio principale e per le altre mille sale, dove eri
solito scorrazzare quando passavi a trovarli, ti sei spostato lungo un altro corridoio e davanti alla sua porta, quasi
rassegnato, ti sei lasciato cadere. Ho letto un po’ su di voi, piccoli felini. Mi ricordavo
che voi gatti non siete solo gatti, ma anche simboli e creature con
caratteristiche forti.
Devo dire la
verità, voi, non mi piacete molto, ma questo è un altro
discorso.
Pare che
soprattutto voi gatti, nei luoghi comuni e nella tradizione popolare,
siate degli animali empatici. Allora sfrutta le tue capacità
sensitive, tra le quali hai quella di captare le energie negative
dell’ambiente. Catalizzale su di te come sai fare, e lascia
scorrere su di lei il tuo potere terapeutico. Falla stare meglio.
Anche tu,
come quel piccolo fiore di carta che ho silenziosamente appoggiato
sul suo comodino, puoi fare qualcosina per aiutarla. Se non per
guarirla, almeno per farle sentire un po’ di affetto.
Pare anche
che i gatti come te, conoscano istintivamente i segreti del benessere
e dell’armonia, così almeno credevano i monaci zen, convinti che
voi foste in grado di “mostrare la via”.
Non
so esattamente quale delle tante vie sia qui intesa… ma tu,
gattone, la conosci. Indicagliela, ora che sei tornato, se la merita
senza soffrire troppo.