giovedì 30 agosto 2012

L'aroma del caffè

© Nica_2012

È come aprire una finestra sul mondo.
È come la buona musica.
È come una brezza leggera.
È come lo sbocciare dei fiori in primavera.
È come guardare un cielo stellato, abbracciati.
È leggero come una piuma.

L'aroma del caffè è tante cose in una
e non stanca mai.

sabato 18 agosto 2012

Quasi insignificante

Il giovane andava in giro a testa bassa in un giorno caldo d'estate. La sua storia d'amore era appena finita. Nessuno lo avrebbe mai pensato, ma queste cose a volte succedono. Già, succede spesso. Come finiscono i film, come finisce un barattolo di marmellata, come finisce il cielo, come finisce l'amore. Succede sempre. Senza una meta precisa il giovane girava tra le bancarelle di un mercato qualunque, equamente distribuite sulle vie della capitale. Ad un tratto una donna di mezz'età vestita di colori pastello - azzurro e ocra - alta e di bell'aspetto, posò i suoi occhi verdi sul giovane dal volto vistosamente segnato dal dolore. La donna gli si avvicinò e gli porse la mano. Stretta tra le dita teneva una boccetta di vetro: gliela regalò. Era uno di quei regali strani. Uno di quelli che appena si riceve, le sopracciglia si inarcano e la fronte si segna, come un campo appena arato, in attesa della semina. Estremamente sorpreso, ma tutt'altro che soddisfatto, il giovane, la ringraziò e riprese il suo cammino. Un regalo, dicevo, di quelli che il giorno dopo viene abbandonato su di un ripiano accarezzato solo dai raggi del sole e dalla polvere.

Così avvenne.

Ora, lui lo ha parzialmente dimenticato. Ma la boccetta non si è dimenticata di lui, gli sta sempre vicino. Ogni volta che il giovane quasi per sbaglio posa lo sguardo sul suo regalo, gli tornano, silenziose, alla mente le parole di chi, in quel giorno caldo d'estate tra le bancarelle di quel mercato qualunque nelle vie della capitale, gli regalò quella boccetta: - "Finché avrà del profumo in grembo, - disse la donna - non la dimenticherai".
Era una boccetta di ottima fattura, di vetro opaco. Aveva un collo sottile e un tappo argentato. Era molto piccola, non occupava che uno spazio ridottissimo su quel ripiano inondato di sole e di polvere. Era quasi insignificante. - "Sono sicuro... non durerà", pensò lui, stringendo l'oggetto tra le mani per la seconda volta (la prima fu quando la donna glielo regalò, erano passati alcuni mesi). Il giovane restò a guardarla, in silenzio. In quel momento provò una grande tristezza.

Gli anni sono passati senza tregua. Nessuno, purtroppo, è capace di fermarne la corsa. Ma la boccetta è ancora lì sul suo ripiano. Sorprendentemente al suo interno non è cambiato nulla, il livello del liquido è sempre lo stesso, immutato. Il giovane si sta rendendo conto che, la sua boccetta, possiede più gocce di un temporale; più gocce di quante ne abbia il mare; più gocce, addirittura, di quante ne possa versare un uomo sapendo di aver appena perso la sua amata.

Che fosse una boccetta magica, infinita,... questo no, quella donna non glielo aveva detto, e forse è stato meglio così. Non la dimenticherà.

Ora lui è felice.