mercoledì 21 dicembre 2011

Preghiera dell'addio (o dell'arrivederci)

A quelli che amo e che mi amano.
Quando non sarò più qui, lasciatemi,
lasciatemi partire. Ho talmente tante
cose da fare e da vedere.
Non piangete pensando a me.
Siate riconoscenti per gli anni belli.
Vi ho dato la mia amicizia, potete
solo immaginare la felicità che mi
avete dato. Vi ringrazio per l’amore
che mi avete dimostrato.
Adesso è tempo per me di viaggiare solo,
per un piccolo istante potete stare nella
pena. La fiducia vi porterà conforto e
consolazione. Saremo separati per qualche
tempo. Lasciate i vostri ricordi calmare
il vostro dolore, non sono lontano,
e la vita continua…
Se avrete bisogno, chiamatemi e verrò.
Anche se non potrete vedermi e toccarmi,
sarò lì. E se ascoltate il vostro cuore, sentirete
chiaramente la dolcezza dell’amore che vi
porterò. E quando sarà venuto per voi il
momento di partire, sarò lì per accogliervi.
Non andate a piangere sulla mia tomba:
non sarò là, non sto dormendo.
Sono il vento che soffia, sono lo scintillio
dei cristalli di neve, sono la luce che
attraversa i campi, sono la dolce pioggia
d’autunno, sono il risveglio degli uccelli
nella tranquillità del mattino, sono la stella
che brilla nella notte.
Non andate a piangere sulla mia tomba:
non sarò là, non sono morto.

domenica 27 novembre 2011

Un, due, tre, qua...rtetto!

Suonare in un quartetto, è sempre stata una delle cose che mi sarebbe piaciuto fare, anche solo per un brano,... e con l'avventura di Monaco è arrivata la prima esperienza con un gruppo da camera.
Caro, la violinista; Kalle, il violinista; Anselm, il violoncellista e il sottoscritto alla viola, sono i membri di questo complesso creato su misura per un unico evento: la consegna dei diplomi presso la TUM (Technische Universität München), durante la quale si esibirà anche un quartetto di fiati, e dove alla fine verrà proposto un brano d'assieme.
Un'occasione d'oro, per due validi motivi: innanzitutto nel senso stretto del termine (con questa esibizione: 1500.- € entreranno nelle casse della MiO); secondariamente per quanto porterà questa esibizione nelle "saccocce personali" dell'esperienza e della tecnica da un lato, del divertimento dall'altro.


Il concerto avverrà settimana prossima, ma in queste due settimane di preparazione, il livello e la qualità del brano proposto (come detto uno, e uno soltanto)  hanno subito un'impennata.  Se andiamo avanti così sarà sicuramente un successo, e chissà che non possa essere il punto di partenza per tante altre esibizioni!

sabato 19 novembre 2011

King's Singers

‎Who needs 40 voices when you have the 6 King's Singers?
Si era azzardato a scrivere qualcuno a commento del video "Spem in Alium" (http://www.youtube.com/watch?v=XJDLQZWKWe8del talentuoso Thomas Tallis, compositore inglese dell'epoca dei Tudor, che ha composto il brano per quaranta voci). E forse, quel commento, tanto azzardato non è...

I King's Singer sono attivi (tenuto conto dei cambiamenti di organico) da più di quarant'anni. Caratterizzato da una grandiosa intonazione, da un'emissione eccezionalmente omogenea e da una articolazione delle parole perfetta, il modo di cantare dei King's Singers è il loro biglietto da visita e li consacra nel regno delle leggende della musica vocale. I King's Singers sono considerati come una delle maggiori istituzioni nel panorama del canto a cappella. Il loro calendario è ricchissimo di appuntamenti che li vede, sia sul palco a presentare concerti live, sia in studio a registrare album, sia nelle università dove tengono lezioni.
Sul palco del Prinzregententheater hanno presentato un programma di altissimo livello intitolato: "... and friends", nel quale hanno rappresentato varie forme di amicizia all'interno del mondo della musica. In due ore di concerto (senza contare quasi 30 minuti di bis!!!) hanno dato vita ad una panoramica, iniziata nel Rinascimento, con l'amicizia tra William Byrd e il suo maestro Thomas Tallis, e finita sulle note dell'amicizia, questa volta moderna, tra John Lennon e Paul Mc Cartney. Passando attraverso il tardo Romanticismo di William Gilbert e Arthur Sullivan e gli anni tra il 1950 e il 2000 con la musica di alcuni dei più rappresentanti compositori della Regina Elisabetta II, hanno saputo regalare al pubblico un'esibizione maiuscola.
Una classe cristallina e una signorilità, tipici da lord inglesi, che non sono mancati alla fine del concerto, quando svestiti i panni dei "cantanti da palcoscenico", si sono intrattenuti con il pubblico nel foyer del Teatro chiacchierando, firmando autografi, facendosi scattare fotografie... è anche questo che fa dei King's Singers, dei grandi!

venerdì 4 novembre 2011

Battery: Fully Charged!

Venerdì, 28.10: mi sono attaccato all'alimentatore della corrente, proprio quando verso le 22.00 il Marti ha varcato la soglia dell'aeroporto. È lì che è cominciata la mia fase di ricarica. Una fase lunga una settimana, che è passata come un lampo. Dopo essere rientrati a casa, e aver sorseggiato il nettare bavarese, ci siamo fatti una bella ronfata.

Sabato, 29.10: dopo aver intravvisto nella nebbia mattutina bavare la splendida AllianzArena, ci siamo spostati e abbiamo fatto il giro del quartiere dell'Uni. All'interno del HG abbiamo messo in atto il primo passo in vista della missione: "Gh'è'l Dörby" cercando, invano purtroppo, di "ciucciare" la rete via cavo. Poi, dopo una breve, ma intensa visita al BMW-Welt, siamo andati a mangiare il tanto apprezzato Currywurst (insomma quando batte, batte!) all'Olympia-Park. Con il wurst sotto i denti abbiamo cominciato a pensare ad un piano B. dopo lo splendido pomeriggio passeggiando sotto il sole, ci simo recati in città dove abbiamo mangiato (chi più, chi meno!) delle fettine di maiale con la cotenna e un knödel! verso le 19.55 è iniziato il piano B: Frappuccino by Starbucks e derby in diretta! Purtroppo ci hanno buttati fuori alla fine del secondo tempo,... ma non ci si lamenta, non è stata chissà che gran partita.

Domenica, 30.10: prima di andare a recuperare gli altri due terzi di ricarica, che sarebbero arrivati con il treno delle 13.30, siamo andati a farci un giro all'Englischer Garten, e ci siamo bevuti una birretta fresca accompagnati dalla bandella della Chinesische Turm. Alle 13.35 siamo arrivati in stazione centrale, dove da qualche minuto ad aspettare c'erano la Giovi e la Monk. Prima di poter andare in albergo però visita del centro città e del Hofgarten, con annessa toccatina al muso dei leoni! Dopo aver abbandonato le valigie in camera e dopo aver riposato un pochino, abbiamo raggiunto il Castello di Nymphenburg, regalo di compleanno fatto da Ferdinando Maria alla moglie Henriette per la nascita del figlio Max Emanuel. Dopo una breve sessione fotografica in notturna, ci siamo diretti verso la Hofbräuhaus dove ci siamo gustati un bello stinco di maiale bollito. e dove abbiamo imparato l'inno della settimana: "Ein Prosit, ein Pro-o-sit der Gemütlichkeit! ein Prosit ein Pro-o-sit der Gemüüütliiiiichhhhkeit!". Dopo la cena e una tappa frappuccino ognuno si è ritirato nei propri alloggi.

Lunedì, 31.10: ultimo giorno del Marti in terra bavarese, e allora che si fa? Per prima cosa, scorta di birra. Ebbene sì doveva pur riempire lo spazio del trolley che si era svuotato tirando fuori i miei salametti, il mio pezzo di formaggio, la mia formagella, i miei cioccolatini e la materia prima per la serata delle "ausländische Spirituosen". Colazione con la Giovi e la Monk e deutsches Museum. Il luogo del "zaca-zaca". Verso mezzogiorno siamo partiti per Dachau, ma ci siamo accorti solo una volta arrivati che di lunedì il luogo del ricordo rimane chiuso. Vabbeh, ci siamo consolati con una bella lumaca alle noci e un cappuccino caldo. Alle 19.00 il Marti ci ha salutato ed è partito per l'aeroporto. Grazie ancora per la visita, Bro!
Per gli altri invece la giornata non era ancora finita... ma bisognava aspettare che finissi il corso di tedesco per poter mettere qualcosa sotto i denti. E fu così che il nostro trio incontrò Enrico Pallazzo, una stella di un uomo, gestore, nonché cameriere presso la pizzeria "Alla Scala", locale arredato in stile operistico con tanto di poltroncine, sipari e musica di sottofondo. E diciamocelo, in un ristorante italiano, pur essendo in quel di Monaco, un buon piatto di pasta ce lo si può permettere! Finita la pasta, finita la giornata!

Martedì, 01.11: tutto chiuso in una città piena di cattolici convinti. La festa di "Tutti i Santi" va rispettata. Punto e a capo. Nonostante ciò siamo riusciti a visitare con un po' più di calma l'Hofgarten, e l'Olympia-Park. Poi siamo andati a casa, o meglio nella stanza, del sottoscritto per far merenda. Qui la Giovi e la Monk hanno potuto fare conoscenza con Gladys, la padrona di casa! Giornata che ha trovato fine in una wienerschnitzel d'altri tempi (neh, Giovi?), in un riesen Cordon-Bleu (neh, Monk?) e in un tris di cotolette (neh, Nica?).

Mercoledì, 02.11: giornta dalla meteo pungente e nebbiosa, dedicata al ricordo. Dachau.

Giovedì, 03.11: dopo un'abbondante colazione, ci siamo avviati verso il centro dove abbiamo comperato qualche souvenir da portare al nonno, alla zietta e alla nonna. Souvenir tipici di Monaco, che complessivamente superavano il valore energetico di un bue candito. 5 Krapfen, 5 Lumache alle noci, 5 Brezel, 2 brezel al Burro, 2 scatole di cioccolatini, 1 pacco di biscotti al cioccolato.

Alle 12.30 anche la Giovi e la Monk hanno abbandonato la città,... se volete qualche divertente dettaglio sul viaggio di ritorno, rivolgetevi direttamente a loro! Giovi e Monk, anche a voi grazie mille di essere venute a trovarmi!

Venerdì, 04.11: Pronto per cominciare al meglio i due mesi che mi separano dal primo ritorno a casa. Battery, fully Charged!

martedì 18 ottobre 2011

Barenboim plays Schubert

Ich bin kein ängstlicher Mensch! Und außerdem ist Musik für mich keine Arbeit. Sie nimmt mir keine Kraft weg, Musik gibt mir Kraft.
La musica gli dà energia,... e Daniel Barenboim lo ha dimostrato!
Il Maestro, quasi settantenne, si è presentato puntuale, in un semplice e modesto completo nero, davanti al folto pubblico bavarese.Poche le sedie vuote in una sala, quella della Philharmonie al Gasteig di Monaco, a dir poco stupenda e gremita in quasi ogni ordine di posto (circa 2000 le persone presenti sui 2387 posti totali). Quattromila occhi e duemila cuori erano pronti a lasciarsi trasportare dalla splendida musica. L'intenso programma presentato dal pianista prevedeva le opere di Franz Schubert,  compositore romantico nato a Vienna nel 1797 e morto nel 1828. Nell'ordine: Vier Impromptus D.935 op.142 // Sonata per Pianoforte in La maggiore D.959 op. postuma.
Un maestro, due ore di concerto, cinque brani, dieci dita che corrono su ottantotto tasti, qualche milione di note e miliardi di emozioni; il tutto sfociato in un applauso scrosciante.
Daniel Barenboim non ha tradito le aspettative di chi attentamente lo ascoltava. Da un punto di vista tecnico e musicale è risultato perfetto ed è riuscito a catturare il pubblico. Grazie alla grinta e alla leggiadria di un ventenne ha affrontato i difficili passaggi (quasi virtuosistici) delle composizioni di Schubert tanto da farli sembrare semplici. Con un'attenzione minuziosa ha saputo riprodurre gli effetti di una dinamica sempre in movimento, ottimamente supportata dalla splendida  acustica della sala. Nonostante ciò, la cosa che ha dell'eccezionale (e che più colpisce) è la capacità di Daniel Barenboim di trasmettere l'energia che riceve dalla musica con la musica stessa, e probabilmente tutte le persone presenti al concerto, se ne sono accorte. Il Maestro, grazie alla sua interpretazione, trasmette energia e passione. Riesce a trasmetterle lasciando sfogare le dita sui tasti bianchi e neri del pianoforte, ma anche (e soprattutto) suonando con il cuore. E questo si sa, per un musicista (e per il suo pubblico) è fondamentale!

sabato 1 ottobre 2011

110... Pomeriggio da dimenticare.

Premessa: siccome i protagonisti di questa storia sono tutt'ora attivi nel panorama bavarese e il racconto è tratto da una storia vera, per questioni di privacy si è deciso di abbreviare i loro nomi (citando solo l'iniziale).
È fortemente sconsigliata la lettura di questo post a chi ha problemi cardiaci, donne incinte e bambini.
I contenuti potrebbero urtare la sensibilità del singolo.
Correva l'anno del signore,...  No, così è troppo cavalleresca...
Era una notte buia e tempestosa,... Vabbeh dai non esageriamo...
In un tranquillo pomeriggio bavarese,... oh così va meglio, molto meglio...
In un tranquillo pomeriggio bavarese, il nostro N. si trovava davanti al portone di casa, dopo essere andato a fare la spesa in città. Il suo obiettivo è abbastanza chiaro: entrare in casa, depositare gli acquisti e (in modo più o meno rapido) ripartire verso la Chinesische-Turm, dove ad aspettarlo c'erano i suoi due amici C. e S.
Erano circa le tredici quando N. ha inserito la chiave nella toppa della porta. Con estrema sorpresa però si rese conto che la sua coinquilina G. ha lasciato la chiave nella porta. Di solito è normale, G. la lascia fuori a metà così che N. quando ritorna a casa, può entrare tranquillamente.
Questa volta però la cosa era diversa,... la chiave di N. non riusciva a girare, N. decise così di suonare il campanello: tre suoni corti, il segnale che di solito fa aprire la porta. Nessuna risposta,...  Altro tentativo,... tre suoni corti,... nessuna risposta.
Il nostro N. non si perse d'animo, tolse il suo natel dalla tasca e compose il numero di G.. Si sente il telefono squillare,... ma... nessuna risposta. Sarà sotto la doccia? Starà ascoltando musica a manetta? nessuna idea... N. continuò a suonare il campanello e a telefonane,...
Sono passati oramai una sessantina minuti dalla prima volta. Gli venne un'idea. N. fece il giro della casa, e sbirciò dalla finestra del balcone di G. Non c'era niente di particolare, tranne un piccolo dettaglio: una mano immobile sul letto.
N. telefona di nuovo, per vedere se c'è una reazione... niente.Corre di fronte a casa e suona il campanello, di nuovo, poi ritorna alla finestra, niente, non si è mosso niente.
Doveva essere successo qualcosa...
Il panico cominciò ad attraversare le vene del nostro giovane, che non sapeva più cosa fare,... deciso a trovare una soluzione, N. suonò il campanello del vicino di casa. Il signor J. aprì subito. N. che si esprimeva balbettando dalla paura,spiegò la situazione.
N.: "Was soll ich tun?"
J.: "Einfach, du musst die Polizei anrufen!"
E fu così, che, dopo una breve telefonata al 110 - Polizei Notruf, arrivò la cavalleria in soccorso: una volante della polizia, un'autoambulanza e un camion dei pompieri. Come in un film di Alfred Hitchock, o meglio come in un episodio del "Commissario Rex", hanno fatto irruzione in casa, in un attimo erano dentro... sono passati dalla finestra. Dall'interno hanno aperto la porta e sono entrati. Il poliziotto ha chiamato a gran voce G. che però non dato segni di vita. Dopo alcuni minuti l'agente, deciso, cominciò a scuoterla un po', e G. finalmente aprì gli occhi e spaventata, chiese cosa ci facesse la polizia e tutta quella gente a casa sua,...
Stava solo dormendo...
Per fortuna la situazione si è conclusa bene, abbiamo lasciato i nostri dati al poliziotto e siamo rientrati in casa,... la normalità era finalmente tornata... ma lo spavento è stato enorme.

venerdì 30 settembre 2011

Un mese se n'è andato e non ritornerà...

Il primo mese in terra straniera si è concluso. Il tempo è passato come il vento,... nessuno, e dico nessuno, lo avrebbe immaginato dopo i primi quattro, difficili, giorni. E invece, il 30. settembre è scattato.
In questo mese ricco di avvenimenti (gite e spettacoli, film e Oktoberfest) mi sono fatto qualche amico, che però per i prossimi quattro o cinque giorni non potrò vedere, hanno colto tutti l'occasione per andare un salto a casa... Io ho deciso di rimanere, tornerò per Natale,... penso che sia la soluzione più facile. È difficile ripartire una seconda volta.
Il mese di settembre non è stato produttivo solo dal punto di vista amici,... il corso di tedesco mi ha dato una grande mano, sia a livello di lingua, che a livello di lavoro... possiamo dire che come dei buoni diesel, abbiamo carburato per 30 giorni e adesso siamo entrati in temperatura.
Ora bisogna guardare avanti. Si prospetta un semestre abbastanza leggero dal lato "ore di scuola", ma estremamente impegnativo dal lato "produzione propria"... Staremo a vedere!
Ho voglia di cominciare...

martedì 27 settembre 2011

S.P.Q.B

Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare.
  1. Ho visto gente svegliarsi all'alba, e alle 6.30 del mattino essere in fila davanti alle Festzelt perché non hanno riservato il posto;
  2. Ho visto gente che dopo aver sentito le prime due note del famoso inno "ein Prosit der Gemütlichkeit" è scattata in piedi a panche e tavoli;
  3. Ho visto gente che dopo quattro o cinque Mass, ha tentato l'approccio con ogni essere vivente respirante;
  4. Ho visto gente che tra un bicchiere e l'altro ha mangiato carne di maiale in qualsiasi forma, probabilmente anche candita;
  5. Ho visto gente comandare tre Mass a testa per vedere se la cameriera riesce a portarli tutti assieme;
  6. Ho visto cameriere portare una dozzina di Mass, per accontentare quelli che comandano tre Mass a testa, per vedere se la cameriera riesce a portarli tutti assieme;
  7. Ho visto bandelle accompagnare la serata con canzoni improponibili (z.B. "Das rote Pferd" bzw. "So ein schöner Tag");
  8. Ho visto gente cantare tutte le canzoni improponibili delle bandelle che accompagnano la serata;
  9. Ho visto Spiderman bere parecchia birra;
  10. Ho visto montagne russe mozzafiato;
  11. Ho visto gente piallata fino all'osso andare sulle montagne russe mozzafiato, e farsi portare via in ambulanza;
  12. Ho visto gente addormentata sui tavoli;
  13. Ho visto securitas portare via, prendendola per la cintura, la gente addormentata sui tavoli.
Insomma: S.P.Q.B.!!

domenica 11 settembre 2011

Wieskirche e Neuschwanstein

Monaco – Domenica 11.09.2011

Oggi la sveglia è suonata prima del previsto e alle 06.45 mi ha buttato fuori dal letto... nessun errore: oggi prima escursione ufficiale con il corso di tedesco. La nostra meta sarà il Castello di Neuschwanstein.
Prima di partire bisogna aggiungere al normale pacchettaggio:
- mantellina (qui in Baviera il tempo cambia repentinamente);
- costume da bagno e asciugamano (la regione del castello contempla un paio di laghi mica male);
- lettore MP3 (che alleggerisce un po' il lungo viaggio);
- una macchina fotografica;
- And „last but not least“, assolutamente da non dimenticare: il pranzo al sacco (sembra che dove stiamo andando le vettovaglie costino parecchio).
Ritrovo davanti alla Neue Pinakothek alle ore 8.45. Sono arrivato un attimo in anticipo quindi ho approfittato per far visita ad un localino turco e bermi un caffè condito da alcun notizie di cronaca regionale (tra le quali la roboante vittoria del Bayern München sul Freiburg, 7 – 0). Mi sono quindi avviato al punto di incontro, dove ad aspettarmi c'erano due Bus, uno nuovo di pacca, l'altro un po' old-style. Alcuni miei compagni erano già lì, altri invece dovevano ancora arrivare - Hee Yun, in primis o forse meglio „in ultimis“, è importante sapere che il ritardo di un coreano medio si aggira attorno ai 17 minuti, e il Bus lo ha preso per miracolo!
Nonostante gli arrivi scaglionati degli studenti, è difficile viaggiare con le U-Bahn la domenica, siamo partiti per il nostro lungo viaggio con soli sette minuti. Una volta usciti dalla città, ci siamo inoltrati (con stupore e meraviglia, almeno da parte del sottoscritto) nelle verdi e meravigliose campagne bavaresi. Luoghi decisamente incantevoli, con un nonsocché di svizzero, dove si possono trovare fattorie con grandi campi coltivati e diversi animali.
Dopo circa un'ora e mezza di strada, ci siamo concessi uno „stop“ di una ventina di minuti per far riposare le nostre natiche, che stavano assumendo una forma cubica (ebbene si mi è toccato il bus old-style), ma soprattutto per visitare l'immensa e splendida Wieskirche.Questa chiesa è ubicata in un luogo (più o meno) disperso, tipo Boswil o forse anche peggio, dove ci sono solo tre negozietti di souvenir per turisti, quattro fattorie e una ventina tra cavalli e mucche. Abitanti?! Forse 12. Costruita secondo i principi die periodi Barocco e Rococò, la Wieskirche è conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza: „Die Wies ist ein Stück Himmel aud dieser leidvollen Erde“. Tutt'oggi conta milioni di visitatori l'anno.
Dopo questa breve pausa, siamo ripartiti alla volta del Castello di Neuschwanstein, che abbiamo raggiunto dopo una quarantina di minuti. Il nostro caro Ludwig II, ha scelto proprio una bella location per costruire la sua (che come mi ha suggerito la Ola, sembra quello della Walt Disney), peccato che lo stesso Ludwig II abbia passato solo (ca.9 172 giorni al suo interno, e soprattutto non lo abbia mai visto completato. Egli morì il 13. giugno 1886 alcuni anni prima della fine dei lavori di costruzione. Due settimane dopo la sua morte il castello venne aperto al pubblico.
Particolarmente interessante il fatto che vede protagonista Richard Wagner, infatti Ludwig II decise di dedicare il castello all'amico compositore. All'interno dell'edificio vi sono molte citazioni delle opere Wagneriane (dal "Tristan und Isolde", al "Lohengrin", passando per "Tannhäuser"). In una lettera del 1868, egli scriveva:
"Ich habe die Absicht, die alte Burgruine Hohenschwangau bei der Pöllatschlucht neu aufbauen zu lassen im echten Styl der alten deutschen Ritterburgen. [...] Der Punkt ist einer der schönsten, die zu finden sind, heilig und unnahbar, er würdiger Tempel für den göttlichen Freund, durch den einzig Heil un wahrer Segen der Welt erblühte. Auch Reminiscenzen aus Tannhäuser (Sängersaal mit aussicht auf die Burg im Hintergrunde) und Lohengrin (Burghof, offener Gang, Weg zur Kapelle) werden Sie dort Finden; in jeder Beziehung schöner und wohnlicher wird diese Burg werden als das untere Hohenschwangau, das jährlich durch die Prosa meiner Mutter entweiht wird; sie Werden sich rächen, die entweihten Götter, und oben weilen bei Uns auf steiler Höh', von Himmelsluft."
Dopo una visita lampo, 30 minuti d'orologio (con guida), all'interno delle meravigliose sale regali, delle quali purtoppo non esistono fotografie (se non quelle ufficiali, che potete trovare sul sito internet o su google), ci siamo fatti una passeggiata fino al Marienbrücke, che offre un'ottima vista su Neuschwanstein, e abbiamo approfittato per fare qualche foto da un'altra angolazione. Alle 16.00 siamo risaliti sul bus e ci siamo riavviati verso casa dove siamo arrivati verso le 18.00. E il costume da bagno? Ottima osservazione, purtroppo il tempo a nostra disposizione scarseggiava e nessuno (o pochissimi) hanno avuto l'opportunità di mettere in evidenza le proprie abilità natatorie. Peccato, sarà per la prossima volta.

venerdì 9 settembre 2011

Un anno può sembrare un'ora...

Monaco – Venerdì, 09.09.2011


Vacatera, la prima settimana è andata via spedita, come una lettera alla posta! Non ho nemmeno fatto in tempo a scrivere "diari degli altri" giorni, talmente ero cotto dalle mega giornate di studio-vagabondaggio. Riassumendo: Lunedì ho cominciato il corso di tedesco. Sono finito nel gruppo dei più gossi e quindi c'è parecchio da sgamellare, ma per fortuna non c'è neanche un badolino,... quindi sono (Gott, sei dank!) costretto, ed è veramente un bene, a parlare solo in tedesco!
I miei compagni di classe sono simpatici e molto disponibili, tra tutti è giusto citare:
- Li'da, una ceca che, come detto, ci vede benissimo, con la quale ho fatto il primo lavoro di gruppo (in pratica ho dovuto farmi dire le informazioni che poi ho dovuto riportare alla classe,... purtroppo per lei, ho ranzato alcune volte il possessivo (che per una ragazza è „ihr“) trasformadola più volte in un uomo,... risvegliando tra gli altri le ire di Anastasia, la nostra docente responsabile.  „Es tut mir leid, Li'da, aber ich muss das noch ein bisschen üben!“
- Hee Yun, il nostro coreano bavarese, che al contrario di ciò che mi aspettavo, parla il tedesco in modo eccezionale. Se non riuscite a pronunciare il suo nome, non preoccupatevi, come dice lui: „Naja! Man braucht nur Zeit!“.
- Jonathan, parigino in cerca di una casa, poverino non ha ancora una dimora, e trovarla in questo periodo dell'anno rischia di essere tosta! Con lui ho svolto il compito grosso di questa settimana, ossia la presentazione di uno „Stadtviertel“. La presentazione, che prevedeva due momenti (uno sul posto a recuperare le informazioni, e uno in classe dove, appunto si presentava) è andata bene nella sua integrità, anche se io e Jonathan abbiamo rischiato la nostra incolumità. Il caso ha voluto, che i nostri baldi eroi si beccassero lo Schwulenviertel di Monaco... diciamolo chiaro e tondo, in linea di massima si tratta di un quartiere normalissimo, con una molteplicità enorme di famiglie a spasso, nonnette che fanno a maglia sedute sulle panchine e uomini che fanno jogging in un vecchio cimitero. Tutto più che normale, e sinceramente, la birra è uguale a quella degli altri quartieri! Abbiamo comunque portato un po' di allegria in classe, mettendo in evidenza il grosso rischio che abbiamo corso!
- Nataly, cipriota amante del surf. Lei non parla tanto, ma è sempre molto contenta quando può aggregarsi per fare una passeggiata o per andare a bere qualcosa.
Gli altri anche sono simpatici, ma hanno „quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così“, che non ti fa venire particolarmente voglia di passare del tempo con loro! Sta di fatto che tra un compito e l'altro ci siamo permessi un paio di cenette. La prima, martedì sera, nell'immensa Hofbräuhaus, il Biergarten più turistico della storia di Monaco, e se non sbaglio anche il più antico. La seconda, questa sera in occasione della Nachtschwärmer (unica giornata dove, a Monaco, i negozi stanno aperti fino a tarda notte), in una piazzetta nei pressi di Marienplatz ascoltando del buon jazz e bevendo birra (sono riuscito a portare a casa il bicchiere senza demolirlo, in fondo due euro di deposito, valgono il souvenir). E domani, sempre con loro, visita allo zoo, e after.

La prima settimana è passata così,... chissà che anche "un anno può sembrare un'ora"!

domenica 4 settembre 2011

Salüda 'l Signur!

Ed ecco il primo post dell'era "Monaco",... Semplicemente per salutare tutti quelli che mi seguono, e già mi mancano!
Prometto di tenervi aggiornati il più possibile (internet e computer permettendo)! :)
Per intanto godetevi l'immagine della mia prima cena bavarese, fuori dalle mura casalinghe,... E leccatevi i baffi!

© Nica_2011

Salüda 'l Signur e a presto!

giovedì 28 luglio 2011

Mentre Sogni

In una notte senza luna, illuminata
soltanto da migliaia di stelle, vorrei
sedermi di fianco al tuo letto.

Vorrei lasciar correre leggere due dita
sulla tua fronte e spostare la ciocca
di capelli che ti nasconde il viso.

E poi, in silenzio, restare a guardarti
mentre sogni, fino a quando nasce
un nuovo giorno.

martedì 28 giugno 2011

Vi Abbraccio....


La speranza e la voglia di vivere ci fanno vincere su tutto.
A volte anche una spintarella da parte di qualcosa o qualcuno può far comodo.
Quindi se davvero esisti, vedi di fare il tuo lavoro!
Vi abbraccio forte tutti e quattro!

mercoledì 12 gennaio 2011

Punti di vista






Sono arrivato alla fine dell'ultima riga della premessa de L'Alchimista, capolavoro di Paulo Coelho, con il sorriso sulle labbra e mi sono detto che avrei dovuto pubblicare un post, dedicato a lei e allo stesso tempo dedicata al resto del libro.

Semplicemente perché il punto di vista (diverso da quello che solitamente diamo per scontato) è importante,...
Invidio il lago, ammiro la sua risposta...





L'Alchimista prese un libro, portato da qualcuno della
carovana. Il volume era privo di copertina, ma lui riuscì a
identificarne l'autore: Oscar Wilde.Mentre sfogliava le
pagine, trovò una storia su Narciso.
L'Alchimista conosceva la leggenda di Narciso, un bel
giovane che tutti i giorni andava a contemplare la propria
bellezza in un lago. Era talmente affascinato da se stesso
che un giorno scivolò e morì annegato. Nel punto in cui cadde
nacque un fiore, che fu chiamato narciso.
Ma non era cos ì che Oscar Wilde concludeva la storia.
Egli narrava invece che, quando Narciso morì, accorsero
le Oreadi - le ninfe del bosco - e videro il lago trasformato
da una pozza di acqua dolce in una brocca di lacrime salate.
"Perché piangi?" domandarono le Oreadi.
"Piango per Narciso," disse il lago.
"Non ci stupisce che tu pianga per Narciso," soggiunsero.
"Infatti, mentre noi tutte lo abbiamo sempre rincorso per
il bosco, tu eri l'unico ad avere la possibilità di contemplare
da vicino la sua bellezza."
"Ma Narciso era bello?" domandò il lago.
"Chi altri meglio di te potrebbe saperlo?" risposero, sorprese,
le Oreadi. In fin dei conti, era sulle tue sponde che Narciso si
sporgeva tutti i giorni.
Il lago rimase per un po' in silenzio. Infine disse:
"Io piango per Narciso, ma non mi ero mai accorto che fosse bello.
Piango per Narciso perché, tutte le volte che lui si sdraiava
sulle mie sponde, io potevo vedere riflessa nel fondo dei suoi
occhi la mia bellezza."
"Che bella storia," disse l'Alchimista.
Ho voluto regalare a chi passa di qui questa splendida pagina di introduzione che fa venire voglia di leggere tutto il resto, d'un fiato; con l'invito a cercare la propria Leggenda Personale! Magari un giorno anche voi, come me e l'Alchimista potrete dire: "Che bella storia"!